Oggi ricordiamo la Liberazione dal nazifascismo e soprattutto, celebriamo la forza collettiva della Resistenza. Una forza popolare, radicale, coraggiosa; la stessa che ci serve oggi.
Nel 2025, nell’ 80 anniversario della Liberazione, non possiamo permetterci di abbassare la guardia di fronte a un clima politico sempre più autoritario, reazionario e violento, in Italia e nel mondo. Le forme del fascismo cambiano volto, ma non smettono di avanzare con attacchi ai diritti civili, censura culturale e repressione delle soggettività marginalizzate.
Proprio per questo, suona particolarmente grave e inaccettabile l’invito del Ministro Musumeci a celebrare un 25 aprile “sobrio”, per il lutto nazionale di Papa Francesco.
La Festa della Liberazione non è un favore concesso ma una conquista collettiva che non ha bisogno di consensi. Chiedere di ricordarla in maniera “sobria” significa ridurla a una celebrazione folcloristica qualunque, quando invece è l’espressione di una responsabilità civile che riguarda tutt3, ancora oggi.
Perché non è finita il 25 aprile 1945; la Resistenza continua ogni volta che rivendichiamo i nostri corpi, le nostre vite. Continua ogni volta che alziamo la voce contro chi vorrebbe riportarci al silenzio e all’obbedienza.
Quest’anno, ci diamo appuntamento per il corteo alle 9.30 da Largo Bompiani a Parco Schuster, con musica, arte e teatro. A seguito del pranzo, si terrà la Marcia della Liberazione da Parco Schuster a Porta San Paolo.
Contro ogni forma di oppressione.
Contro ogni nostalgia autoritaria, per una libertà reale, condivisa e antifascista!