“È contraddittorio da parte della C.E.I. prima citare il Papa, nel dichiarato intento di volere contrastare discriminazioni e violenze e poi tentare di bloccare il tentativo di dare sicurezza alle persone che questa discriminazione la subiscono per davvero.
In questo modo la Chiesa, che per sua dichiarata vocazione dovrebbe stare al fianco dei deboli e degli oppressi, si oppone al tentativo di combattere contro le discriminazioni e le violenze subite dalle persone LGBT+.
Chiediamo allo Stato di proseguire nel suo intento, noi vigileremo affinché l’iter parlamentare si concluda con una legge che non si limiti alla responsabilità penale dei colpevoli ma sia realmente destinata ad incidere sulla cultura del nostro Paese con azioni positive e politiche attive finalizzate alla diffusione dell’educazione alle differenze”. – Sebastiano Secci, Presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli.
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Sebastiano F. Secci
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