“Cambieremo il nome del Golfo del Messico in Golfo d’America.” E anche: “Lanceremo gli astronauti americani nello spazio per piantare la bandiera a stelle e strisce sul pianeta Marte!”
Fanno quasi ridere le dichiarazioni del 47esimo Presidente eletto degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, durante il suo discorso di giuramento alla nazione.
Farebbero ridere se si limitassero a essere semplici manie di protagonismo, ma purtroppo non sarà così semplice. Insieme alle follie nazionaliste, Trump si concentra su porre fine al “declino americano” portato avanti dal suo predecessore.
Nel farlo, dichiara “Questa settimana porrò anche fine alla politica di Governo che cerca di introdurre i temi di razza e di genere in ogni aspetto della vita pubblica e privata. Forgeremo una società cieca ai colori e basata sul merito. Ad oggi, la politica ufficiale degli Stati Uniti d’America sosterrà che ci sono solo due generi: maschile e femminile. La mia recente elezione è un mandato per invertire completamente e irreversibilmente il terribile tradimento che ha avuto luogo negli Stati Uniti e restituire al popolo la propria fede, la propria ricchezza, democrazia e certamente la propria libertà.”
Di che libertà stia parlando non è chiaro, dato che in poco meno di mezz’ora di discorso ha fatto piazza pulita di diversi diritti che, a fatica, sono stati conquistati negli anni. Per superare la “gender ideology”, verrà eliminata l’opzione del terzo genere sui passaporti statunitensi, cancellati i programmi DEI, rivista la sentenza della Corte Suprema che estende le protezioni contro la discriminazione basata sul sesso anche a persone LGBTQIA+.
In un’epoca in cui l’esclusione diventa legge, è chiaro che la lotta per i diritti di tutt3 non è solo necessaria: è urgente. Siamo e saremo sempre al fianco di chi resiste: parteciperemo al Word Pride 2025 a Washington, per ribadire il nostro impegno ed essere parte di un evento globale che celebra la diversità e l’uguaglianza e condividerlo con tutt3 coloro che lottano per un futuro diverso.
È tempo di una nuova rivoluzione culturale: inclusiva, intersezionale e radicale!