Orbán vuole vietare il Pride a Budapest

Viktor Orbán e il suo partito Fidesz impongono che in Budapest Pride venga svolto in un luogo chiuso e controllato.

Questo per proteggere i bambini dalla propaganda gender. Una polemica sentita e risentita in giro per tutto il mondo e di cui il Primo Ministro ungherese si fa portavoce da anni ormai.
Già nel 2020, il parlamento aveva approvato una legge che vieta il riconoscimento legale delle persone transgender e intersessuali. L’anno successivo, è stata introdotta una legge che vieta la “promozione dell’omosessualità” tra i minori nei media e nelle scuole.

Il Budapest Pride replica: “Non è la prima volta che cercano di interrompere il Pride o di attaccare gli spazi pubblici in cui possiamo essere liberamente noi stess3. Ma lo sappiamo: insieme siamo sempre più forti!”

Il Pride sarebbe “uno spreco di tempo e denaro” secondo Orbán.

“Questa ennesima restrizione imposta da Orbán è l’ennesimo attacco alla visibilità e ai diritti della comunità LGBTQIA+. Il Pride non è solo una parata, è un atto di resistenza e autodeterminazione. La lotta per i diritti non si ferma davanti ai muri che cercano di erigere: continueremo a esistere, a marciare e a far sentire la nostra voce, perché la libertà non si chiude in uno spazio controllato. Siamo vicin3 ai nostri fratelli e sorelle del Budapest Pride e insieme alla nostra famiglia di Euro Pride combatteremo questa battaglia comune” commenta Mario Colamarino, Presidente del C.C.O. “Mario Mieli”.
“Ci vogliono nascondere alla vista dell3 bambin3, per proteggerli e cancellare noi.
Ma sono loro che dovrebbero nascondersi e fare i conti con un’omolesbotrasfobia tanto ingombrante da fare ombra all’intero parlamento ungherese. Tanto da trasformarsi in legge, continuando a calpestare diritti e libertà nel cuore dell’Europa” conclude Colamarino.

 

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