Aggressione transfobica a Trento: poliziotta pestata a sangue per la sua identità

22 punti di sutura, un trauma cranico, frattura del naso e una prognosi di 30 giorni per la poliziotta transgender aggredita da tre ultras del Trento Calcio.

L’attacco è avvenuto a seguito di insulti transfobici a cui la poliziotta avrebbe reagito a tono, alzando a sua volta le mani.

Durante il pestaggio avrebbero ripetuto: “Ti meriti una lezione”. Una lezione per essere una donna transgender. La lezione è che “ti meriti di avere paura” se ti mostri per quell3 che sei.

Mario Colamarino, Presidente del C.C.O. “Mario Mieli”, dichiara: “L’aggressione brutale subita dalla poliziotta transgender a Trento è un atto di violenza intollerabile, che svela il clima d’odio e discriminazione che ancora permea la nostra società. Le parole degli aggressori sono emblematiche di una cultura patriarcale e transfobica che vuole punire chiunque non si conformi ai rigidi schemi di genere imposti. È inaccettabile che nel 2025 ci siano ancora persone che si sentono legittimate a perseguitare e malmenare chi afferma la propria identità con fierezza. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà alla vittima e chiediamo giustizia.”

In questo clima di odio evidente e crescente, come Circolo di Cultura Omosessuale riteniamo urgente sollecitare le istituzioni a intervenire con fermezza. È necessario garantire reali tutele per le persone transgender e adottare politiche mirate ed efficaci contro l’odio e la violenza. Senza retorica, ma con atti reali di resistenza civile.

La sicurezza e la dignità di tutt3 non possono essere negoziabili!

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