Coppia censurata dall’odio omolesbobitransfobico su un bus a Roma!
“Non si può amoreggiare in pubblico”. Queste le parole di una donna che, la sera dello scorso San Valentino, si è indignata alla vista di un bacio tra le due giovani ragazze su un bus di Roma. Si è appellata alla legge, minacciando di chiamare le autorità competenti. Sono fuorilegge ai suoi occhi. E proprio nel giorno in cui ci hanno insegnato che va celebrato l’amore. Ma forse il nostro è ancora considerato amore di serie b. O forse nemmeno quello.
Nessuno è intervenuto in difesa delle due studentesse. Gli episodi di violenza omolesbobistransfobica si ripetono con clamore, sotto gli occhi indifferenti di tutt3.
Non è cronaca, ma il riflesso di una violenza sistemica che attraversa la nostra città, il nostro Paese. Un odio che delegittima la nostra esistenza, un’erosione costante dei nostri diritti e della nostra storia.
Non sono episodi isolati, ma segnali politici. L’omolesbobistransfobia appoggiata dai governi supera il simbolismo. Evidentemente, la rimozione di semplici lettere da monumenti storici (a cui abbiamo assistito la scorsa settimana) non è un gesto isolato né privo di conseguenze, ma si inserisce in una narrazione più ampia di cancellazione e delegittimazione.
È il sintomo di un disegno politico e culturale che arriva a colpire direttamente le vite delle persone. Quando si nega la memoria, si prepara il terreno per giustificare discriminazioni sempre più sistematiche, fino a normalizzare l’odio. Odio che fa il giro del mondo.