L’Europa seguirà l’esempio USA contro le atlete trans?

Tra le molte limitazioni ai diritti messe in campo da Trump nei suoi primi mesi di mandato, spunta il divieto per le atlete trans di partecipare alle manifestazioni sportive femminili.

Purtroppo, succede spesso che le decisioni prese dagli Stati Uniti si ripercuotano poi sul resto del mondo e questa volta ad andarci di mezzo è nuovamente la nostra comunità.

Marco Squarta, eurodeputato di Fratelli d’Italia e membro della Commissione Europea per la cultura e l’istruzione, ha presentato un’interrogazione alla Commissione per chiedere che l’Unione Europea segua l’esempio statunitense.

Dietro il velo della meritocrazia, fa capolino nuovamente l’odio transfobico.

Tirando in mezzo la tutela della competizione sportiva equa, si pretende di normare l’identità sessuale e di genere dell3 atlet3 ed escluderle, senza scrupoli, dalle competizioni ufficiali.

Ancora una volta, non solo un simbolo di discriminazione, ma un atto reale di cancellazione dei diritti e delle identità di ciascun3.

Una polemica già vissuta alle olimpiadi della scorsa estate con Imane Khelif: un precedente che avrebbe potuto essere virtuoso e che invece viene accantonato davanti alle manie di controllo dell3 potent3.

Mario Colamarino, Presidente del Circolo di Cultura Omosessuale “Mario Mieli”, commenta: “Siamo profondamente preoccupati per le recenti azioni intraprese da figure politiche che minano i diritti delle atlete trans. Appoggiamo con forza ogni iniziativa che promuova l’inclusività, il rispetto e l’uguaglianza di tutte le identità di genere e continueremo a lottare affinché nessuno venga più discriminato per il solo fatto di essere sé stess3.”

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