La decisione del Parlamento ungherese di vietare la marcia annuale del Pride segna un precedente gravissimo per l’intera Europa. In un’Unione Europea fondata sulla libertà, sullo stato di diritto e sul rispetto dei diritti umani, una misura del genere rappresenta un passo indietro inaccettabile, minando i valori democratici e la tutela delle minoranze.
Il Circolo Mario Mieli condanna con forza questa scelta discriminatoria, riaffermando con determinazione che i diritti delle persone LGBTQIA+ non sono e non saranno mai negoziabili. Ogni cittadina e cittadino dell’UE deve poter esercitare liberamente il proprio diritto di espressione e di manifestazione senza timore di repressioni o censure. Vogliamo un’Unione Europea che garantisca a tutt3 la piena partecipazione civile, senza compromessi con politiche autoritarie e retrograde che alimentano odio e discriminazione.
Per questo, il 15 marzo eravamo presenti in Piazza per l’Europa, perché crediamo in un’Unione Europea che protegga i suoi cittadini e le sue cittadine, senza cedere ai venti dell’odio, dell’intolleranza e dell’omolesbobitransfobia. La nostra lotta non si ferma qui: continueremo a far sentire la nostra voce per difendere i diritti di tutt3 coloro che ogni giorno subiscono ingiustizie e discriminazioni.
La Commissione Europea ha annunciato che esaminerà la norma adottata dall’Ungheria per verificarne la compatibilità con la Carta dei diritti fondamentali e con i principi di libertà di espressione e di riunione pacifica. È inaccettabile che in un Paese membro dell’UE vengano adottate misure che minacciano lo stato di diritto e reprimano le libertà fondamentali. L’Ungheria di Orbán, grande alleato del governo Meloni, si allontana sempre più dai valori fondanti dell’Unione, avvicinandosi a regimi autoritari come quello della Russia di Putin. Chiediamo alle istituzioni europee di intervenire con decisione e tempestività, adottando le sanzioni necessarie affinché simili atti non restino impuniti.
Il Presidente del Circolo Mario Mieli e portavoce del Roma Pride, Mario Colamarino, dichiara: ” Non resteremo in silenzio di fronte a questo scempio! Esprimiamo piena solidarietà alle attivist3 e a tutt3 l3 partecipanti del Budapest Pride, insieme a noi parte della grande famiglia europea dei Pride, Epoa, ribadendo il nostro impegno a lottare, in ogni sede possibile, per un’Europa realmente inclusiva e rispettosa dei diritti umani. Chiediamo al Governo Meloni di prendere una posizione chiara e netta contro questa palese violazione dei diritti umani e ci auguriamo che le istituzioni europee intervengano con decisione e tempestività, adottando le sanzioni necessarie affinché simili atti non restino impuniti”.