Cosa succede quando alcuni capitoli della storia vengono volutamente cancellati?
In un periodo storico come questo, in cui l’odio torna a farsi strada, non possiamo ignorare chi è stato messo a tacere e relegato all’oblio della memoria collettiva. Vogliamo ricordare i nomi e i volti di quant3, per troppo tempo, sono rimast3 solamente numeri.
La comunità LGBTQIA+ è ancora una volta cancellata dalla memoria collettiva. Ormai da anni il Circolo Mario Mieli, insieme ad altre associazioni tra cui Opera nomadi, ANED, ANPI e Associazione Vita Indipendente, si adopera per sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto alle persecuzioni e ai massacri portati avanti dal nazifascismo nei confronti della comunità LGBTQIA+.
Davanti ad ondate di odio crescente e nel silenzio assordante di un governo sempre più apertamente schierato, vogliamo ricordare a gran voce tutte le vittime della violenza nazifascista. Partire da quanto fu è fondamentale per non ripetere gli errori del passato e non dimenticare gli stermini compiuti.
Dopo la fine della guerra, i membri della comunità vittime LGBTQIA+ nei campi di concentramento non ricevettero riconoscimenti ufficiali della persecuzione, a differenza di altri internati. Anzi, in Germania continuarono ad essere deportati e incarcerati.
Gli stermini di Sinti-Rom e persone con disabilità, pur riconosciuti ufficialmente solo in ritardo, hanno trovato spazio nelle dichiarazioni istituzionali. Le vittime omosessuali, invece, restano escluse. L’assenza di riferimenti alla comunità LGBTQIA+ nelle circolari governative sembra una scelta deliberata per cancellare la memoria della violenza subita, ieri come oggi.
Il Presidente del Circolo, Mario Colamarino, commenta: “In un momento storico come quello che stiamo vivendo, dove le voci di odio e intolleranza sembrano crescere, è fondamentale non dimenticare il passato. La comunità LGBTQIA+ ha subito, durante il periodo nazifascista, persecuzioni e violenze indicibili, un capitolo oscuro della nostra storia che troppo a lungo è stato messo in ombra. Il Circolo Mario Mieli, insieme a tante altre associazioni, ha da sempre lavorato per far luce su questi crimini, affinché le vittime della barbarie nazifascista vengano finalmente riconosciute e onorate.
Purtroppo, le persecuzioni contro le persone LGBTQIA+ non sono un capitolo chiuso. Oggi, in molte parti del mondo, esistono ancora leggi repressive che marginalizzano e perseguitano chiunque non rientri in determinati schemi. È nostro dovere non solo ricordare, ma anche agire per garantire che nessuno venga mai più discriminato per il suo orientamento sessuale o identità di genere.”
Per questo oggi ci uniamo al ricordo di quanto accadde, per puntare l’attenzione anche su quant3 ancora vivono in condizioni di persecuzione e marginalizzazione a causa di leggi repressive e disumane in tutto il mondo. Continuare a denunciare e combattere ogni forma di discriminazione e violenza è un impegno imprescindibile per garantire che tali atrocità non si ripetano mai più.
Affinché il ricordo non rimanga appannaggio del tempo, ma diventi spinta trasformatrice verso il futuro!